B.F.T., Transfert e Controtransfert
Docente
ECM
Seminario di Alta Formazione ECM
Programma del corso
Argomento: La Relazione Terapeutica
Il Transfert e Controtransfert nella relazione Terapeutica oggi vengono definiti “Therapy Interfering Behaviors” “TIB’s” nella terapia dialettico comportamentale, quali comportamenti del Terapeuta o del Paziente che ostacolano la terapia
“Comportamenti che interferiscono nella terapia” termine migliore rispetto al termine resistenza, per quanto tali comportamenti possano comunque poi essere intesi come Forme di Resistenza
- alla cornice terapeutica (annullare le sedute)
- al processo terapeutico (non completare i compiti)
- al Terapeuta come Persona (o all’equipe clinica) (bruciaterapeuti)
La DBT è uno dei modelli primi modelli terapeutici a identificare i problemi in termini di comportamenti piuttosto che di difetti di personalità. L’identificazione dei TIB da ridurre prende il posto dei termini Transfert e Controtransfert.
In passato il termine più utilizzato si riferiva alla Teoria della Relazione oggettuale di Otto Kernberg. Kernberg parlava di “Unità della Relazione Oggettuale Primordiale” da elaborare in terapia attraverso il manifestarsi del Transfert e del Controtransfert.
Oggi si parla di Enactment, un’azione che si ripropone nella terapia. E, soprattutto, preferiamo pensare a questi comportamenti come ad un’opportunità piuttosto che ad un ostacolo. Personalmente preferisco parlare di scenari che vengono messi in atto (in Finlandia l’acronimo CAT significa ruoli reciproci (RR) e procedure di ruolo reciproco (RRP).
Da un punto di vista storico sappiamo che da molto tempo la CBT evidenzia che se il Paziente ha difficoltà nella relazione col Terapeuta, allora peggiorerà nei suoi pensieri negativi etc. Ecco perché alcuni autori cognitivisti hanno cambiato posizione con vedute più ampie.
Sempre da un punto di vista storico l’altra idea percorsa era che quando questo accade occorresse fare il salto al passato. In un certo senso per riparare. In realtà sappiamo che non sempre è efficace andare al passato, soprattutto occorre capire quando ha senso e il paziente è pronto per andare al passato, per cui a volte può essere utile a volte no.
Argomento: il Controtransfert
Controtransfert come Contenimento
- emozione E
- luogo di identificazione dell’emozione B
- consentire l’amplificazione in B (evidente o nascosta)
- passare a maggiore calma
- posizionare l’Emozione difficile in un luogo più ampio
Controtransfert come Ostacolo: alcune mini-teorie vedono nel Controtransfert finalità positive. Altre teorie vedono nel Controtransfert finalità negative. In effetti esse ci aiutano a considerare il Controtransfert un’opportunità piuttosto che un ostacolo.
Controtransfert come Blocco della Relazione:
Lo Schema dei Tre Passi:
- Consapevolezza del Controtransfert
- Comprensione Cognitiva
- Decisione Pratica (intervengo o no?)
È opportuno anche aggiungere al primo ed al secondo Passo alcuni elementi che vedremo.
In realtà ciò che va ribadito, troppo spesso scotomizzato, riguarda il fatto che ci sono molte difficoltà e molti problemi nel lavoro sulla relazione:
- Il Sostegno
- Il Lavoro sulla frustrazione lasciando andare i vissuti dell’infanzia
- Enactments (attuazioni) come informazioni
- Training per la mentalizzazione
- Training per le competenze IA
- Inoltre, un ulteriore aspetto del Controtransfert riguarda i livelli di bisogno e di vulnerabilità che emergono nella relazione. Primo, occorre ricordare di essere consapevoli dell’idea che qualcosa nella relazione dovrà essere tranquillo e unico. Secondo, dopo le ricerche che confermano che il medico ha un’abilità nel catturare gli eventi in piccolissimi intervalli di tempo, occorre migliorare l’osservazione di ciò che si vede e si sente nell’interazione. Ecco qualcosa che il Terapeuta può apportare nella relazione terapeutica.
ALCUNI TEMI EVIDENZIATI IN QUESTO SEMINARIO
Le Competenze controtransferenziali del Terapeuta:
- Prontezza
- Consapevolezza
- Accettazione e accoglienza
- Valutazione cognitiva e chiarificazione
- Decisioni pratiche
Il Background storico dell’Identificazione Proiettiva
1946 Melanie Klein: il Paziente proietta una parte non desiderata e, dunque, fantastica di poterla controllare
1950 Paula Heimann: il Terapeuta percepisce quanto gli viene proiettato
1953 Heinrich Racker: concordanza e complementarietà
1955 Wilfred Bion: il concetto di Terapeuta come contenitore
Le Teorie sull’Identificazione Proiettiva che evidenziano finalità con connotati negativi
- Liberarsi di una parte di sé indesiderata
- Controllare il Terapeuta
- Evitare il totale isolamento
- Evitare una relazione ancor più distruttiva
- Evitare una relazione migliore non familiare
- Evitare di lasciarsi andare al passato
Le Teorie sull’Identificazione Proiettiva che evidenziano finalità con connotati positivi
- Informare il Terapeuta sul passato del Paziente
- Testare il Terapeuta sulla sua preparazione per un lavoro più in profondità
- Apprendere dalla risposta di contenimento del Terapeuta
- Chiedere al Terapeuta di proteggere e preservare la parte proiettata del sé
- Cercare la possibilità di un’interazione migliore (di quelle del suo passato)
Alcune utili Domande e Riflessioni
Di che cosa ha più paura un Paziente nella relazione?
Di che cosa io ho più paura nella relazione?
In che modo tali vissuti influenzano i nostri micro movimenti e comportamenti?
Quali sono i nostri diversi stili di comportamenti interattivi? Come costruiamo il nostro stile ad un livello micro? Che cosa c’è di positivo e di negativo in ogni stile?
Che cosa abbiamo escluso dalla nostra relazione?
Quali aspetti del passato del Paziente si stanno riproponendo?
Quali aspetti del mio passato sto riproponendo?
Nello sviluppo infantile del Paziente che cosa è probabilmente mancato?
Quanto possiamo parlare della relazione? E in che modo?
Alcuni possibili Triggers legati al Controtransfert
Il Paziente fa resistenza al Terapeuta
Il Paziente fa resistenza alla Terapia
Gravi conflitti di Pensieri
Gravi conflitti di Valori
Pregiudizi sulla diversità
Effetti di distanziamento della diversità
Storia traumatica del Paziente
Altri aspetti della famiglia d’origine del Paziente
Profondi bisogni di attaccamento del Paziente
Vissuti erotici del Paziente
Vissuti erotici del Terapeuta
Il Terapeuta troppo attaccato al sintomo
Verso la fine della Terapia
Alcuni particolari Scenari non di aiuto del Terapeuta (o del Supervisore)
Scenario di Seduzione
Scenario del “Lodami”
Scenario di “Attacco”
Scenario di “Salvami”
Scenario di “Riempi il mio vuoto”
Scenario del “Guru”
BFT e Controtransfert: Particolari Tematiche
Tolleranza per una scarsa espressione emotiva
Tolleranza per una forte espressione emotiva
Una o più tipi di specifiche emozioni
Il sopraggiungere di forti emozioni positive
Processo aperto lavoro sul corpo e ambiguità
Processo aperto lavoro sul corpo e supporto all’ambiguità
Timori di sensazioni legate alla dipendenza
Timori di sensazioni legate alla sessualità
Necessità di Visualizzazione del Corpo
La cura del Terapeuta (o del Supervisore)
Rituali
Metter via le fantasie
Relazioni nutrienti
Piacere Corporeo
Attività lavorativa equilibrata (se possibile)
Punto di vista spirituale (rispetto alla sofferenza e al male nel mondo)
Ammissione al corso
Per partecipare al Seminario non è richiesto alcun seminario propedeutico ai seminari in BFT
Costi
Professionisti: 350 €
Studenti specializzandi in psicoterapia: 280 €
Entro il 15 Settembre 2024
Professionisti: 300 €
Studenti specializzandi in psicoterapia: 260 €
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